Vale la pena.
Io dico che vale la pena, ché se capita una volta sola deve essere quella buona, quella più difficile.
E i mesi di file salvati che poi finiscono nelle cartelle sbagliate e perdi le fonti e le notti per recuperarli.
Rileggere sempre quella frase, che forse è troppo lunga o poco chiara.
Andare a capo e iniziare un nuovo capitolo, un sottocapitolo, un paragrafo.
E poi arrivi a 60 pagine e chiudi.
Consegni.
E il tuo lavoro è tutto racchiuso lì dentro.
Chè poi non è solo un libro, ma è tutta una storia fatta di anni, che si conclude così, con una stretta di mano e una nuova Dottoressa.
E si porta dietro un altro passo per essere più grandi anche se poi chiediamo ancora i palloncini e vogliamo scartare i regali emozionati.
Concludi così, qualcosa che volevi finisse subito, non finisse mai.
Ed esplode in un giorno, che ha il profumo dell’alloro che ti impregna i capelli, la schiuma dello spumante che cola dalle mani, i coriandoli che cadono a pioggia quando sfili il vestito, le mille tonalità di rossetto sulle guance, il telefono che poi ti chiedi ma che fine ha fatto?, e i mazzi di fiori che arrivano uno dietro l’altro, il sorriso all’insù che tanto qualsiasi cosa accada, oggi lui resta lì e il calore che neanche il più caldo giorno d’estate può dirsi così perchè il cuore è più forte del sole.
E allora quando tutto diventa più leggero, le volte in cui andava male, le attese, le disattenzioni, le incompresioni, le delusioni non valgono più niente perchè si sono sciolte insieme al trucco quella sera, quando sei caduta sul letto, guardando il soffitto, soddisfatta di ogni cosa, nostalgica perchè è umano, pronta per tutto il resto.
TM