Il divano di velluto.

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Sono splendida splendente, io mi amo finalmente, ho una pelle trasparente come un uovo di serpente. Donatella ma vale ancora avere una folta chioma bionda e dei guanti rossi di pelle? Me lo chiedo mentre il 45 giri di Splendido Splendente ruota e ruota e non si stanca mai. Io degli anni 70 invece ho riportato alla luce il divano di mia zia. È rosa di velluto e ha i bottoni sullo schienale. Mi ricorda tanto gli interni della camera da letto della regina Marie Antoinette ma con le forme squadrate e rettangolari che andavano di moda nello stesso periodo degli zatteroni di paillettes. Mentre le famiglie più alla moda arredavano il salotto con le poltrone space age, quelle bianche a forma di uovo, a casa mia si restava vagamente sobri. Una sfumata tonalità di rosa cipolla e il velluto che si muove avanti e dietro, morbido e cangiante ogni volta che ci passi sopra la mano. Il divano di velluto di mia zia. Si è bevuto gli anni 70 come hanno fatto i pantaloni a costine, gli occhiali da sole dalle lenti arancioni e la forma quadrata, i dolcevita e le camicette a fiori trasparenti. Io ho anche comprato un pantalone di velluto lampone e ogni volta che mi siedo sul divano resto a fissare come si incontrano questi due colori nella loro morbidezza e nel pelo a tratti più fitto. Il divano di velluto di mia zia è rosa come piace a me e ha i piedini un po’ rovinati, ma non si vede. E poi un giorno ho scoperto una cosa. Nascosti nei copri cuscini c’erano una lettera mai consegnata e una foto dai pixel sgranati. Il divano rosa di mia zia e adesso sono passata a Viola Valentino.

TM

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